Movimento per l'Emancipazione della Poesia

Manifesto

Nonostante i decenni trascorsi dal primo manifesto del Movimento per l’Emancipazione della Poesia, il ruolo della poesia nella nostra società resta invariato e continua a essere marginalizzato. La poesia è scomparsa dalle nostre vite quotidiane, divenendo un raro strumento di sfogo e di espressione artistica e ideologica.

L'avvento dei social media "veloci" e della società consumistica ha contribuito a rendere la poesia noiosa agli occhi di molti, specialmente nelle nazioni maggiormente influenzate da questi fenomeni invasivi. Le poesie, che richiedono un livello di attenzione profondo e non superficiale, sono spesso trascurate e ignorate.

Eppure, proprio i social media ci offrono una nuova "strada", (assieme alla nostra strada di sempre e nella quale sempre opereremo), un nuovo mezzo per emancipare la poesia. Attraverso queste piattaforme, possiamo catturare l’attenzione delle persone giuste e farle innamorare della poesia. È nostro dovere sfruttare questi strumenti per ridare alla poesia il posto che merita nella nostra vita quotidiana, trasformandola in un mezzo vivo e vibrante di espressione.

Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia (MEP), nucleo indipendente di Barcellona, rivendica il diritto che la poesia possa tornare a occupare un ruolo centrale nelle nostre vite, come veicolo di emozioni, idee e cambiamento sociale.

Barcellona, 2024

Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia è un movimento apartitico di azione politica e sociale che si propone quale rete alternativa di creazione e diffusione di poesia contemporanea. Espressione di un’esigenza collettiva, il MeP nasce dalle contraddizioni riscontrate nell’attuale società, consumistica e disattenta, e con pratiche diverse si adopera per risolverle.

Il Movimento si struttura come un discorso in divenire basato sull’apporto attivo e continuo di una moltitudine eterogenea di militanti.

Il MeP non fa critica, non seleziona, non censura – piuttosto intende creare uno spazio di incontro e dialogo con la poesia. Più dell’esito di tale dialogo, a noi interessa renderlo possibile: per questo abbiamo scelto la strada come primo luogo di pubblicazione.

Continueremo a guardarci e a guardare la realtà che abbiamo attorno, fino a quando le condizioni che hanno generato il MeP non saranno radicalmente cambiate. Allora un movimento per l’emancipazione della poesia non avrà più senso di esistere.

Milano, 2018

Ad oggi la poesia non possiede, nella volgare società contemporanea, il ruolo che dovrebbe, per ragioni culturali e storiche, spettarle. E non perché essa non sia ancora portatrice della capacità di comunicare e suscitare emozioni, sentimenti e fantasie, quanto perché, sebbene si continui a scriverla, non si continua a leggerla, preferendo basso e vuoto intrattenimento a più nobili e faticosi esercizi d’animo e di pensiero.

Il MeP non intende ridefinire il concetto o circoscrivere la poesia ad un determinato “ismo”. Non vuole vincolarsi a un’omogeneità stilistica o tematica, poiché nasce come un movimento di emancipazione della poesia intesa nelle sue diverse forme.

Il MeP si propone di restituire alla poesia il ruolo egemone che le compete sulle altre arti e al contempo di non lasciarla esclusivo appannaggio di una ristretta élite, ma di riportarla alle persone, per le strade e nelle piazze. Gli atti coi quali intendiamo fare ciò sono molteplici, e non disdegniamo la prepotenza di alcuni di essi, poiché contrariamente a una lenta e pacifica opera di sensibilizzazione, azioni di forte impatto sono in grado di sortire immediatamente il proprio effetto. Cerchiamo, laddove possibile, di far perno su quella proprietà intrinseca della parola scritta per la quale risulta impossibile per chiunque getti su di essa lo sguardo non leggerla, in quanto la parola si fa leggere e decodificare nel momento stesso in cui viene vista.

Firenze, 2010